Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo si può gestire con buoni risultati: in alcune persone si può ottenere una remissione completa dei sintomi; nella maggior parte dei casi si ottiene una diminuzione dei sintomi e un miglioramento della qualità della vita.
Un primo passo per poter affrontare il problema, consiste nel chiarire che le compulsioni non hanno alcun legame con la realtà. Il fatto di lavarsi le mani più volte, contare, ripetere dei gesti, mettere in ordine, sono solo delle scaramanzie che non hanno un effetto sulla realtà.
La caratteristica delle compulsioni è che non fanno realmente nulla per ridimensionare i pericoli. Se penso, ad esempio, che posso contaminarmi toccando degli oggetti, non è certo continuando a lavarmi le mani per tutto il giorno che riduco questa possibilità. Al contrario, i lavaggi continui non fanno altro che creare screpolature e lesioni della pelle che possono aumentare il rischio (anche se in minima parte) di contrarre malattie toccando gli oggetti.
Quindi, perdersi nei meandri dei rituali compulsivi non fa altro che distrarci dalla realtà.
L’altro aspetto da tener presente è che le ossessioni sono soltanto dei pensieri e i pensieri non rappresentano la realtà. La nostra mente produce continuamente pensieri di tutti i tipi: pensieri irrilevanti, surreali, erotici, aggressivi, ecc. ed è normale che sia così, in quanto la nostra mente è “programmata” per questo.
Il modo migliore per trattare le ossessioni, quindi, è lasciare che questi pensieri fluiscano. Sono pensieri intrusivi fastidiosi, ma possono avere una durata breve nella nostra mente. Non dobbiamo attuare un controllo su questa tipologia di pensiero, perché più cerchiamo di controllarli e più prenderanno loro il controllo!
Naturalmente non sarà facile far fluire il corso dei pensieri, ma come in tutte le cose, serve un po’ di allenamento.
Il secondo aspetto da affrontare per gestire il problema è lavorare sulle compulsioni con alcune tecniche cognitivo-comportamentali come l'esposizione e prevenzione della risposta che consente alle persone di esporsi alle ossessioni senza poter attuare le compulsioni.
La persona impara a esporsi alla situazione che teme e a fronteggiare il disagio; si allena gradualmente a entrare in contatto con il pensiero
e con le proprie paure e impara che i pericoli previsti non sono mai così come vengono immaginati prima dell'esposizione.
Le persone, in questo modo, si abituano a gestire l’ansia che con il tempo tenderà a diminuire per assuefazione. Con il decadere dell’ansia, le ossessioni si riducono di frequenza e la spinta a compiere i rituali compulsivi risulta meno intensa.
Letture consigliate
Pietro Spagnulo, Liberi dalle ossessioni, Ecomind
Avrò chiuso il gas? Ossessioni e Compulsioni – Parte 1